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  • Sara

Cosa resterà di questo SanRemo '21 ?


Ora che le luci sul palco dell’Ariston si sono spente da giorni e le polemiche placate è tempo di riflessioni e la mia personale riguarda lo stile.

Seguo il Festival da sempre e noi umani ne abbiamo viste di cose su quel palco che voi Millenials non potete nemmeno immaginare tutto quello che a Voi sembra Cool per noi è un dejavu. Le tutine “seconda pelle” che ci hanno fatto sbavare sui Maneskin ,le avevano già sfoggiate i Ricchi e Poveri alla fine degli anni 70 quando vigeva quel glamour maledetto dove uomini e donne,stessa magrezza, potevano scambiarsi tranquillamente il guardaroba.

MakeUp , piume e irriverenza avevano fatto il loro ingresso all’Ariston negli anni ‘80 con Alberto Camerini .. le scollature profondissime e l’ombelico ostentato con Anna Oxa; fu lei a lanciare il trend del tanga a vista sul pantalone a vita bassissima nei primi anni ‘90.

In Molti inorridirono alla vista del maglione girocollo indossato dal giovane Eros Ramazzotti che arrivò e sbaragliò tutto con la sua Terra Promessa.

Per non parlare del miniabito con annesso pancione posticcio sfoggiato dalla Loredana Bertè al grido di “ Non sono una Signora”.

Gli anni 80 ci regalarono altre perle di stile che fecero discutere parecchio: Donatella Rettore su quel palco ha dato grandi soddisfazioni ai paparazzi urlanti che affollavano il loggione ( allora si poteva ) e vi consiglio di gugolare anche le immagini dei quadri viventi ( si! Achille Lauro non ha inventato nulla) interpretati dalla divina Patty .. uno su tutti?? Il mood geisha esibito nell ‘84 con “La Bambola” . “Siamo donne! Oltre le gambe c’è di più “ lo cantava Sabrina Salerno in coppia con Jo Squillo esibendo ,come un ossimoro, un generoso Bikini sotto la giacca blazer (che JLo scansate proprio) .

Molte delle apparizioni Sanremesi che hanno fatto discutere.. poi hanno creato dei veri e propri trend di stile. Succederà anche con SanRemo 2021 : già i redazionali di moda di questi giorni attingono a piene mani agli outfit visti all’Ariston.

Con una Fashion Week attutita dal Covid le case di moda ed i loro direttori creativi non potevano far altro che prendere l’unico tram che sarebbe arrivato ovunque.


- scritto da Sara che non è solo la titolare di un negozio di abbigliamento ma è anche la padrona di casa di un mondo fatto di consigli e spinte coraggiose perché, alla fine, siamo sempre passate per un caffè in bottega a cercare conforto tra le stoffe che ci fanno sentire belle e le parole di chi vede in noi le potenzialità che ignoriamo.

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