Famiglia Rosaceae
Fioritura: maggio-agosto
Parti usate: fiori, spine e cinorroidi
La Rosa è l’emblema della bellezza e dell’amore, il mistero avvolge la fama di questo fiore che nella storia ha raggiunto un grande simbolismo. Considerata la Regina dei fiori, oggi vi farò scoprire che la sua bellezza non è solo estetica ma ancora più preziosa, anche terapeutica.
Benchè l’idea odierna che abbiamo di lei rimanda alla classica forma della rosa rossa, nell’antichità però ne esisteva una molto diversa, capostipite di tutte: la Rosa Canina. Rosa selvatica, il suo nome deriva dal grego “kynorhodon”, detta anche “rosa del cane” proprio grazie alla sua azione utile contro la rabbia causata da morsi dei cani, spiegato anche da Plinio nella “Naturalis Historia”.
Fino a pochi anni fa era consuetudine piantare un arbusto di rosa canina vicino alle edicolette contenenti statue o effigi della Madonna e, se torniamo indietro nella storia, vi furono dei ritrovamenti anche nei sarcofagi egizi come la tomba di Tutankhamon mentre l’imperatrice Poppea per avere un maggior potere seduttivo soleva aggiungere petali di rosa macerati in oli profumati al latte d’asina dentro il quale faceva il bagno.
La rosa ha un simbolismo molto affine alla ruota, è probabile che sia stata evocata dalla sua forma concentrica dei petali, al concetto di Uno cosmico che con il suo movimento eterno riporta al centro creatore.
L’estetica della rosa canina è molto delicata, si tratta di un arbusto a foglie caduche, spinoso, con lunghi rami arcuati e con fiorellini a petalo semplice con una colorazione che varia dal bianco perlaceo al rosato. I suoi frutti, bacche di un rosso acceso, vengono chiamati cinorroidi e contengono diversi semi.
La sua caratteristica più conosciuta è l’alto contenuto di vitamina C (acido ascorbico) presente soprattutto nelle bacche o pseudofrutti, pensate che esattamente in 100g di queste troviamo la stessa quantità di vitamina C presente in un kg di limoni. Questo suo grande potere antiossidante incide sul nostro organismo sotto vari aspetti: come la sintesi di ormoni corticosurrenalici ed il metabolismo di acido folico e transferrina, importante poi per la trasformazione ed eliminazione dei farmaci e la sintesi di sostanze di rilevanza come il collagene ad esempio, la matrice ossea e dentaria. In ultima battuta ma non di minore importanza svolge l’azione antibatterica e di sostegno del sistema immunitario sotto stress.
La rosa canina è anche uno dei fiori di Bach. Wild Rose (rosa di macchia) combatte apatia, rassegnazione, senso di capitolazione interiore, tristezza latente, stanchezza esistenziale, mancanza di interesse per il quotidiano.
L’olio essenziale di rosa veniva spesso utilizzata in molti rituali, soprattutto d’amore, o nel caso della ricerca di ispirazione artistica, nei riti per propiziare sogni profetici
Le formulazioni farmaceutiche sono svariate, la troviamo in tintura madre, macerato glicerico, estratto secco, taglio tisana.
Tra le indicazioni : carenza di vitamina C, affezioni delle prime vie aeree, rinite, profilassi antinfluenzale, stress, esercizio fisico intenso
Spesso e volentieri vengono utilizzati degli abbinamenti con altre piante per rendere l’azione ancora più performante e mirata.
Rosa di macchia
“Rosa di macchia, che dall'irta rama ridi non vista a quella montanina, che stornellando passa e che ti chiama rosa canina; se sottil mano i fiori tuoi non coglie, non ti dolere della tua fortuna: le invidïate rose centofoglie colgano a una a una: al freddo sibilar del vento che l'arse foglie a una a una stacca, irto il rosaio dondolerà lento senza una bacca; ma tu di bacche brillerai nel lutto del grigio inverno; al rifiorir dell'anno i fiori nuovi a qualche vizzo frutto sorrideranno: e te, col tempo, stupirà cresciuta quella che all'alba svolta già leggiera col suo stornello, e risalirà muta, forse, una sera.”
G.Pascoli
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