Dopo il fuoco dell’Ariete, dopo l’azione, l’esplosione e il dinamismo, entriamo nel placido mondo del Toro.
Secondo segno dello Zodiaco, primo della triade di Terra, concreto, godereccio, territoriale.
Il toro è un segno di costruzione, deve portare avanti l’opera divina iniziata dall’Ariete, ecco perché radicamento, possesso e territorialità si fanno così forti.
Non c’è tempo per andare in alto, volare, bisogna stare con i piedi, anzi con gli zoccoli ben piantati a terra.
Governato da Venere, pianeta dell’amore, dell’armonia, del piacere il Toro si veste di tutto questo portando gioia, dolcezza, presenza e dedizione nella vita di chi lo ama e di chi ama.
È il segno della natura e se ci pensiamo a Maggio i giardini si mostrano generosi ai nostri occhi riempiendosi dei fiori più belli, dei profumi più sensuali e dei colori più vivi.
È la natura che si afferma placida e nutrita dopo il duro lavoro dell’inverno.
Si apre, si manifesta in tutta la sua potenza e ci fa stare qui…innamorati a guardarla, cullandoci in una dolce danza.
Segno amante della bellezza, del benessere, estremamente femminile anche nelle sue forme, che ama godersi la vita e ritagliarsi del tempo per sé.
L’affermazione del primo segno di Terra è “Io Ho” e ciò non lascia molto spazio all’immaginazione.
Il Toro come dà pretende. Pretende che il suo territorio sia suo e di nessun altro, avuto questo continuerà a dare tutto sé stesso, avvolgerà di attenzioni concrete l’oggetto del suo amore.
È un segno estremamente protettivo, possessivo, tutto passa sotto la lente della concretezza, della costruzione, poche astrazioni, pochi voli pindarici, per esserci bisogna esserci punto.
La sua essenza si fa sentire, è presenza possente, non effimera e non fuggitiva; i Toro sono tendenzialmente dei soggetti molto affidabili, fedeli, anche nel lavoro.
Amanti della vita, dei piaceri che in essa sono racchiusi, il buon cibo, la bella vita, non sfarzosa ma goduta perché in lui dimora anche Giove pianeta dell’espansione e dell’abbondanza.
Se volete far felice un Toro portatelo fuori a cena (ci dev’esser tanto da mangiare perché sono delle buone forchette!!), offritegli del buon vino, una piacevole compagnia, un mazzo di fiori e alla fine infiniti baci.
“…a te Toro, do il compito di costruire e consolidare ciò che della mia opera è stato iniziato. Renderai stabile e prosperoso tutto ciò che ho creato per l’uomo e gli insegnerai a creare per me. Sarà un compito pesante e faticoso, ma perché tu lo possa risolvere ti dono i talenti della forza, dell’abbondanza e della pazienza. Usali con amore e generosità e non permettere che il tuo cuore diventi schiavo del desiderio. Ricorda che dovrai costruire per me, e non per il piacere di possedere. Il desiderio e l’attaccamento alle cose materiali saranno gli ostacoli che dovrai superare lungo il tuo viaggio”.
Essendo un segno di Terra e quindi “materiale” il rischio in cui corre è quello di risultare in certe situazioni un po’ materialista e superficiale, attaccato ai suoi possedimenti siano essi persone o cose, ma solo se dobbiamo considerarlo ad un’ottava bassa.
È il segno della casa, come territorio di appartenenza, è passionale, solare, avvolgente e ama collezionare oggetti proprio per manifestare questa sua mania per il possesso.
Non ama però le paranoie, i contorcimenti della mente e quindi se dovrà consolare un amico col cuore infranto non aspettatevi discorsoni filosofici, piuttosto vi abbraccerà e vi preparerà qualcosa di delizioso da mangiare o vi porterà fuori per l’aperitivo.
È un segno semplice, estroverso e quindi di facile lettura, non servono interpretazioni contorte per capirlo perché sarà sempre molto chiaro e lineare.
È tendenzialmente paziente, non ama i cambiamenti bruschi e anche nelle movenze e nei ritmi di vita, salvo particolari valenze fuoco o aria nel tema natale, è sempre molto pacato, a tratti “lento”; è più propenso alla staticità che al dinamismo.
È sicuramente un segno che se potesse resterebbe ben bene nella sua comfort zone.
Parlando di lui non possiamo non menzionare la sua grande gelosia che gli fa perdere tutta la calma e la tranquillità che lo caratterizzano… ciò che esplode in lui è proprio il senso di possesso, come un bambino che afferma “Questo è MIO”.
Di questo segno amo la stabilità, amo la concretezza, amo la forza…sicuramente va a compensare delle lacune che riscontro nel mio carattere.
Ma cosa possiamo imparare tutti da questo gigante dello zodiaco?
Credo che le lezioni possano essere due: saper stare, saperci essere e godere di ciò che si ha.
In tempi in cui le fughe sono all’ordine del giorno, siano esse mentali o reali, lo “stare”, il costruire, il lottare per difendere e proteggere ciò che si ha, ciò in cui si crede è un valore unico.
E poi il sapersi fermare, il sapersi godere i tempi lenti, la giusta compagnia, i piaceri semplici che però colorano la nostra vita. Senza eccessi, senza cambi di rotta improvvisi, senza smania.
Ecco questo imparo, a stare in ciò che ho, ad avere la pazienza di costruire, mattone dopo mattone una casa, una vita, un rapporto senza la fretta di arrivare, fermandomi ogni tanto ad osservare il panorama, a ridere con un amico fidato, a bere un buon bicchiere di questa vita che anche con i suoi lati più duri (che il Toro non ama troppo vedere) riesce ad essere sempre generosa per chi sa aspettare.
Grazie Toro!
- scritto da Greta, indomabile sognatrice e beauty addicted e estetista che ama anche prendersi cura della bellezza rarefatta di ognuno di noi.
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